mercoledì 1 marzo 2023

T.S.O.: L'ATROCE DENUNCIA DELLA FAMIGLIA GANDINI! IL SEQUESTRO DI PERSONA PATITO DAI FRATELLI ALESSANDRA E ALESSANDRO GANDINI DI FERRARA, COMPLOTTATO DALLA DITTATURA-MAFIA (AUTORITA'-PREFETTURE-POLITICI-CITTADINI COLLABORATIVI) PER FINE ESTORSIVO!


DENUNCIA PUBBLICA:
ECCO COSA VUOLE NASCONDERE LA DITTATURA-MAFIA (AUTORITÀ- PREFETTURE- POLITICI -CITTADINI COLLABORATIVI)!
IL SOCIAL "TIK TOK" SU ORDINI DELLE AUTORITÀ ITALIANE, HA RIMOSSO L' AUDIO-VIDEO PUBBLICATO SOPRA, DAL MIO PROFILO, PER VIOLAZIONE DELLE LINEE GUIDA: "COMPORTAMENTO ABUSIVO"!
VORREI SAPERE COSA C'È DI "ABUSIVO" NELL' AFFERMARE LA VERITÁ! 


IL T.S.O. (TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO) COME METODO DI RICATTO, TORTURA, INTIMIDAZIONE E VENDETTA.
Anche questa nostra Denuncia finirà nei cestini della spazzatura della procura e del tribunale, ma questo non fermerà LA VERITA'! 



         
PREMESSA: 
 Nell' evidente intento di nascondere i fatti terribili avvenuti, nonostante la nostra richiesta di essere informati, non abbiamo mai ricevuto notifiche dal tribunale riguardo l' esito di questa nostra gravissima denuncia, nei confronti di autorità-prefetture-politici (DITTATURA-MAFIA-STATO ITALIANO), compresi tutti i cittadini nominati nel documento, i quali, vigliaccamente, hanno compiuto azioni gravissime nei nostri confronti su ORDINI della stessa DITTATURA occulta! 
Leggendo questa denuncia, si evince molto chiaramente, tutto il crudele complotto operato nei nostri confronti dalle autorità italiane, al solo fine di piegare la nostra volontà imponendoci nel silenzio e nei continui ricatti, estorsioni e "pizzo" mascherati da apparente legalità!
                                                 
                                       PROCURA DELLA REPUBBLICA
                                PRESSO IL TRIBUNALE
                                         DI FERRARA
                               DENUNCIA QUERELA

I sottoscritti fratelli:

                                      ESPONGONO QUANTO SEGUE:

 Ad inizio Maggio 2007, abbiamo subìto entrambi un lungo e doloroso T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) imposto con la forza e senza nessun motivo: un vero e proprio sequestro di persona operato dalla DITTATURA-MAFIA (autorità-prefetture-politici).
In quel momento eravamo ospiti, insieme al nostro cane di razza "Beagle", di alcuni parenti, a San Bartolomeo in Bosco (Ferrara). Eravamo in attesa di accedere alla nostra nuova abitazione in ristrutturazione sita a Mirabello (Ferrara), dove viviamo da Aprile 2009.
In questa attesa, abbiamo subìto, quasi ogni giorno, la presenza pressante e intimidatoria dei carabinieri di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), dai quali, comandati dal maresciallo Vincenzo Bilardo e soprattutto nella persona di questo, siamo stati continuamente minacciati "di andarcene sùbito da casa di questi zii". Un vero e proprio SOPRUSO imposto a noi ma anche ai nostri parenti, i quali, attoniti e sconvolti, giornalmente dovevano attenersi agli ORDINI che venivano loro imposti: come se non fosse stata casa degli zii ma di proprietà dello Stato!
Mentre attendevamo il termine della ristrutturazione della nostra casa, il maresciallo Vincenzo Bilardo e i suoi colleghi
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della caserma di San Bartolomeo in Bosco, quasi ogni giorno, tornavano a pressarci con intimidazioni e soprusi, consegnandoci anche diversi documenti da parte della prefettura di Ferrara.
Questi documenti contenevano falsità, calunnie, diffamazioni gravissime e atti illegali nei nostri confronti, a firma del prefetto Cesare Ferri, rimasto in servizio a Ferrara negli anni dal 10/01/2006 al 01/02/2009.

 
In modo arrogante, i carabinieri della caserma di San Bartolomeo in Bosco entravano in casa senza neanche bussare o suonare il campanello: il cancello del giardino era sempre aperto così come la porta della cucina sul retro. Fino a giungere, come ho spiegato, ad un vero e proprio SEQUESTRO DI PERSONA (art. c.p.p. ). Infatti, con la collaborazione della dott.ssa Paola Turilli, psichiatra del “dipartimento di salute mentale” di Ferrara Via Ghiara 38, di una infermiera e di due agenti di polizia municipale, veniamo informati che il giorno dopo ci verranno a prendere per portarci in ospedale psichiatrico!
Infatti, il giorno dopo, io e mio fratello veniamo brutalmente sequestrati con la forza, da casa degli zii: io, Alessandra vengo trascinata sull'autoambulanza dagli infermieri, i quali, senza chiedere nessun permesso per entrare, parcheggiano nel giardino. Senza nemmeno suonare il campanello, come fosse stata casa loro!
Mentre, Alessandro è costretto a salire sull'auto degli stessi carabinieri di San Bartolomeo in Bosco.
Il nostro cane, che in quel frangete era legato col guinzaglio al termosifone della nostra camera, è stato poi altrettanto brutalmente trasportato, su ORDINI dei carabinieri, al canile comunale di Ferrara di Via Gramicia, dove resterà a lungo, e dove sarà oggetto di percosse.

Entrata prepotentemente in casa a San Bartolomeo, la dott.ssa Turilli, con grande FRETTA, come i carabinieri al seguito che la accompagnavano, ci intima di "prendere le nostre cose e andare
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con loro"! Ovviamente, noi rifiutammo: non ce n'era motivo! Non eravamo molesti verso nessuno. Non avevamo fatto niente di male! Siamo sempre state persone integerrime! Come potevano permettersi di PRELEVARE due persone perbene SENZA NESSUN MOTIVO E SENZA NESSUN DOCUMENTO?! ...
I nostri stessi parenti erano, a loro volta, increduli e sconvolti da un simile intervento: provavano un profondo affetto nei nostri confronti, che in più occasioni hanno dimostrato ampiamente e per questo ci avevano accolti molto calorosamente dopo la terribile morte dei nostri genitori, mettendoci a disposizione una camera piuttosto grande della loro casa e una parte del magazzino nel cortile per tutti i nostri oggetti.
In quei terribili momenti, telefonammo alle persone che conoscevamo, avvertendo della forzata deportazione (T.S.O.) e chiedendo loro di aiutarci affinché tutto questo non fosse avvenuto, anche raccogliendo firme presso i cittadini: agli amici; a nostro cugino Angelo Cavicchi, medico a Voghiera (Ferrara); al nostro avvocato Enrico Sisini, che non fece nulla per aiutarci; al nostro medico di famiglia, dott. Gianguido Bruno di Ferrara con studio in Corso Giovecca 203, il quale rispose che "non era assolutamente a conoscenza della situazione“, aggiungendo che  “se ci fosse stato un documento FIRMATO dal SINDACO di Ferrara, all'epoca il dott. Gaetano Sateriale, lui non avrebbe potuto fare niente“.

In tutta questa sequenza angosciosa non ci è MAI stato presentato un documento che attestasse la nostra deportazione (T.S.O.).
Il documento di richiesta di T.S.O. da parte del sindaco di Ferrara non è mai stato notificato, in pratica non esiste!
Si è trattato di un gravissimo SOPRUSO.

CON INAUDITI SOPRUSI SIAMO STATI PRELEVATI E SEPARATI:
Alessandro è stato trasportato a bordo di un'auto dei carabinieri
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di San Bartolomeo in Bosco, all'arcispedale Sant'Anna di Ferrara in Corso Giovecca, dove rimarrà per due mesi rischiando anche la vita, a causa dei pesantissimi trattamenti che fin da subito gli furono imposti. Alessandro testimonia che, fin dal primo momento al suo arrivo in ospedale, il maresciallo Vincenzo Bilardo rimase a controllarlo sino a che non bevve tutto il devastante cocktail di psicofarmaci impostogli! ... Mentre ancora, solo un attimo prima nell'auto dei carabinieri, lo stesso maresciallo Bilardo gli intimò di "dimenticarsi TUTTO"!
Io, Alessandra fui trasportata in autoambulanza presso la struttura psichiatrica a San Giovanni in Persiceto (Bologna): SPDC "Servizio psichiatrico diagnosi e cura", Distretto Pianura Ovest/SAN GIOVANNI IN PERSICETO, Via Marzocchi, 2 .
Così, noi fratelli non ci siamo più rivisti! All'interno delle rispettive strutture ci furono sequestrati i telefoni cellulari, ma quando avevo il permesso, qualche volta chiamavo Alessandro al telefono dell'ospedale di Ferrara.
Nonostante fossi stata anch'io imbottita di psicofarmaci pesantissimi, tra cui le iniezioni "letali" di HALDOL intramuscolo, che mi provocarono disturbi e sofferenze indicibili e di cui porto ancora le conseguenze, avevo capito che mio fratello stava davvero molto male.
Testimonia ancora Alessandro che, una notte non riusciva più a respirare, avvertì il primario del reparto, dott. Roberto Boccalon, dirigente psichiatrico presso SPDC dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara (1999-2008), il quale gli rispose semplicemente:…“NON FACCIA L'IPOCRITA"!
Gli psicofarmaci lo stavano uccidendo! E di sicuro aveva subìto un'intossicazione pericolosissima: lo capivo quando lo sentivo al telefono, non riusciva nemmeno a sciorinare, a scandire bene le parole! Gli tremava la voce! E quando gli facevo notare queste cose, mi rispondeva che erano gli psicofarmaci a ridurlo così!
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Siamo stati trattenuti FORZATAMENTE SENZA NESSUN MOTIVO in queste strutture psichiatriche per circa due mesi Alessandro, mentre io sono stata segregata ancora altri quindici giorni in più: dopo l’ospedale psichiatrico di San Giovanni in Persiceto, sono stata ancora deportata forzatamente dalle infermiere dei “servizi psichiatrici territoriali” di Ferrara Via Mura di Porta Po 9,  alla struttura psichiatrica  "LA LUNA" sita in Via Quartieri 2, dove mi sono stati continuamente imposti psicofarmaci e iniezioni di "HALDOL".
Voglio ricordare che i danni esercitati da Haldol iniettabile, sono LETALI !
A questo proposito, esiste un preciso WARNING dell'Organo Ufficiale di controllo Farmaci USA (FDA) del 2007, rivolto ai medici e alla casa farmaceutica, di segnalare il REALE pericolo di attacco cardiaco mortale anche ai non malati cardiaci.
DA NOTARE CHE A ME VENIVA PRATICATA LA DOSE MASSIMA SIN DAL MIO ARRIVO ALL’OSPEDALE PSICHIATRICO DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO!
MI ERA STATA IMPOSTA PER FARMI DIMENTICARE QUANTO AVEVO SCOPERTO: OVVERO, CHE ERAVAMO SOTTO ESTORSIONE!
 
Anche Alessandro, all'arcispedale Sant'Anna, subì la stessa sorte: all'inizio cercò di non inghiottire gli psicofarmaci, ma, i medici lo scoprirono, così, gli imposero l'iniezione intramuscolo di RISPERDAL, antipsicotico, viene prescritto in casi di schizofrenia, depressione, ansia. Ultime ricerche del Centro di Ricerca FDA, segnalano una associazione tra l'uso del RISPERIDONE (principio attivo del RISPERDAL) e il tumore pituitario (neoplasia intracraniale).
La gravissima complicanza del farmaco e altri effetti altamente dannosi, sono ampiamente descritti SOLO nel foglietto illustrativo della versione americana del farmaco.
Questi effetti devastanti e letali, sono ammessi e confermati

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in USA, dalla stessa ditta produttrice del farmaco.
All' uscita da questi istituti, nonostante tutto quello che avevamo patito entrambi, in particolare io, Alessandra, avevo OBBLIGO di essere seguita ambulatorialmente presso i “servizi psichiatrici territoriali” di Ferrara Via Mura di Porta Po 9. Ero stata “avvertita” dalle infermiere che se non mi fossi presentata spontaneamente ai vari appuntamenti per la fiala di Haldol intramuscolo e i colloqui, avrebbero RICHIESTO UN ALTRO T.S.O.!
Questo per far capire il clima di “terrore” in cui eravamo angariati. Non mi hanno lasciata in pace nemmeno una volta: nonostante le mie lamentele sul fatto che mi facevano stare male, UBBIDIVANO agli ORDINI ricevuti dalle autorità, tenendomi in pugno con i farmaci e le iniezioni!
Per la maggior parte del tempo ero comunque costretta a letto, i trattamenti erano sempre più pressanti e insopportabili e nonostante le mie lamentele, le infermiere dei “servizi psichiatrici” di Ferrara, sempre capeggiate dalla dott.ssa Cinzia Di Domizio dirigente psichiatra dei “servizi psichiatrici territoriali” di Ferrara Via Mura di Porta Po 9, continuavano a infierire con le iniezioni di Haldol.
Addirittura, l'accanimento era così feroce, che le stesse infermiere e la stessa psichiatra Cinzia Di Domizio, mi raggiunsero persino nell'appartamento di Viale Cavour a Ferrara (che abitavamo momentaneamente in attesa della nostra casa in ristrutturazione), pur di IMPORMI la solita FIALA di Haldol.
Alessandro aveva persino ripreso il lavoro e tutti i giorni doveva guidare imbottito di psicofarmaci! Era davvero allo stremo, rischiava la morte. Lo psichiatra dei “servizi psichiatrici territoriali” di Ferrara Via Mura di Porta Po 9, al quale era stato destinato dopo la lunga degenza in psichiatria al Sant'Anna, dott. Renato Cardelli, che aveva costantemente ORDINE di iniettargli
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 il Disperdal, se ne accorse. Così, almeno per lui, terminò l’incubo e il massacro.
                                              
 Il 15 Aprile 2009 andammo ad abitare nella nostra casa di Mirabello (Ferrara); poco dopo essere giunti a vivere qui, Brenda, il nostro cane di razza "beagle", viene subito avvelenata con topicida, nel giardino di casa. A distanza di anni dopo altri tre avvelenamenti subìti in Via Alessandro Volta 71 a Ferrara, dove abitavamo con i genitori.

Una volta giunti a Mirabello, i servizi sociali, su ORDINI di autorità, pretendevano ancora di gestire LA NOSTRA VITA E LA NOSTRA LIBERTA' monitorandoci con i servizi sociali di Cento (Ferrara).
A questo punto eravamo intenzionati a denunciare tutta la vicenda.
Ero così riuscita a liberarmi dal giogo delle iniezioni di HALDOL dopo che avevo avvertito la dott.ssa Cinzia Di Domizio, che se non fosse finita questa orrida sequenza di soprusi l'avrei denunciata.

Una volta superata la lunga tragedia degli istituti dove entrambi siamo stati deportati, abbiamo rivisto la badante moldava dei nostri zii di San Bartolomeo in Bosco, Alessandra. In questa occasione, la stessa ci confessò che nostra zia Jole (Jolanda Candi), anziana e malata, morì a causa della continua pressione che le forze dell'ordine attuavano continuamente a casa loro.
Non ultimo, il dispiacere di vederci strappare così brutalmente dalla loro abitazione!

Il giorno in cui siamo stati SEQUESTRATI, IN OMERTA', è stato, insieme alla morte orrenda dei nostri genitori, dei nonni e dei nostri cani, uno dei momenti più terrificanti che abbiamo subìto e vissuto.
Considerando anche le atrocità subìte a causa degli

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psicofarmaci che ci sono stati imposti, così come la mancanza della nostra LIBERTA' personale e l'impossibilità di decidere, in base alla nostra VOLONTA', della nostra VITA!

Il T.S.O., PER LEGGE, E‘ DISPOSTO CON UNA ORDINANZA DEL SINDACO, convalidata dal Giudice tutelare.
Nel nostro caso non esisteva ordinanza del sindaco.

Personalmente, dall' allora sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale,  anni 2003-2004-2005, io, Alessandra ho ricevuto solo alcuni premi per aver partecipato in più occasioni a manifestazioni di concorsi fotografici, nonché, gli auguri di Natale!...

Inoltre, il Giudice tutelare non esisteva, e se il medico che avrebbe dovuto constatare la "nostra debolezza mentale" era la dott.ssa Turilli, la stessa ha dimostrato un metodo di diagnosi quantomeno, SCONCERTANTE: ci ha raggiunti, commettendo un grave sopruso, accompagnata da una infermiera e due agenti della polizia municipale, davanti alla porta di casa dei nostri parenti dove ci ha semplicemente chiesto "la data di morte dei nostri genitori"! Tutto ciò l'ha convinta a dare la sua approvazione al T.S.O.!

Il  nostro ricovero coatto è avvenuto in circostanze assolutamente ingiuste, insolite e abusive,
UN VERO E PROPRIO SEQUESTRO DI PERSONA AD OPERA DELLO STATO ITALIANO, in quanto NON AVEVAMO MAI FATTO NIENTE DI MALE, SIAMO SEMPRE STATE PERSONE CORRETTE, ONESTE E TRANQUILLE!
NON ABBIAMO MAI INIZIATO LITIGI O CREATO DANNI A QUALCUNO!
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NOTA DI RILIEVO:
Tutto quanto descritto sopra accade per un motivo ben specifico: la nostra famiglia è da sempre vittima di episodi di questo genere, che si verificano in varie situazioni: siamo vittime del “sistema”, dei governanti e delle autorità in genere, le quali si avvalgono di persone, come ad esempio quelle sopra descritte, per mettere in atto le loro vendette nei nostri confronti, al fine di ottenere denaro da noi, anche attraverso azioni estorsive.
Concludiamo affermando che per questi motivi siamo in pericolo di vita, siamo costretti a subire continue minacce e vendette rivolte anche ai nostri beni. Ovunque dobbiamo subire il “congelamento” mafioso come vendetta e non ultima, l’omertà.
Da intere generazioni siamo costretti a subire angherie, maltrattamenti, soprusi, danni, minacce, percosse e omicidi occulti, senza motivi e senza ragioni!
Siamo in grado di presentare prove di quanto affermato e documentazione in merito, che in piccolissima parte accludiamo a questa Denuncia.

ALLEGATI:

1)
Una delle notifiche rilasciate dal maresciallo Vincenzo Bilardo a fronte dei vari documenti rilasciati.


2)
Lettera di convocazione presso il “centro di salute mentale” di Ferrara Via Ghiara 38, da parte della psichiatra Paola Turilli.

3)
Busta contenente lettera della psichiatra Turilli.

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4)
Retro della busta con mittente contenente lettera psichiatra Turilli.


5)
N. 10 documenti comprendenti Ricette della psichiatra Cinzia Di Domizio per disipal, valium, haldol e convocazioni per fiale di Haldol intramuscolo e colloqui.


Pertanto, dopo aver spiegato brevemente i fatti, sporgiamo:


                                         DENUNCIA QUERELA

Per quanto precede sporgiamo formale DENUNCIA nei confronti dei responsabili dei reati che si possono ravvisare nei fatti esposti e ne chiediamo la punizione per ogni reato che venisse ravvisato dai fatti di cui alla narrativa.
Chiediamo inoltre di essere avvisati della conclusione delle indagini preliminari nonché nell’ipotesi di cui all’art. 408 e 411 c.p.p.


Famiglia Gandini
Alessandra
Alessandro

Mirabello (Ferrara), lì
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ALLEGATI:

Una delle notifiche rilasciate dal maresciallo Vincenzo Bilardo a fronte dei vari documenti rilasciati.


Lettera di convocazione presso il “centro di salute mentale” di Ferrara Via Ghiara 38, da parte della psichiatra Paola Turilli.


Busta contenente lettera della psichiatra Turilli.




Retro della busta con mittente contenente lettera psichiatra Turilli.


SEGUONO N. 10 documenti comprendenti Ricette della psichiatra Cinzia Di Domizio per disipal, valium, haldol e convocazioni per fiale di Haldol intramuscolo e colloqui.
















"In Italia imperano IPOCRISIA, COMPLOTTI, CRIMINALITA' E OMERTA', e tutto questo è prodotto su ORDINI DI MAFIA-DITTATURA (autorità e politici).
La famiglia Gandini di Ferrara, massacrata nell'ingiustizia e nel SILENZIO DI TUTTI, non è solo TESTIMONE dell'atroce vissuto, che ancora oggi subisce, ma rappresenta una ferita viva, sempre aperta sul presente e sul futuro di ogni cittadino!"

(Alessandra Gandini)

"Sequestri di persona operati con trattamenti sanitari forzati. Abusi di Potere. Torture psicologiche. Torture farmacologiche. Soprusi imposti con la forza, mascherati da trattamenti sanitari. Tutto causato, imposto e secretato nell'omertà: da parte delle autorità, politici, forze dell'ordine e cittadini industriati.
L'ITALIA E' UNA DITTATURA (E NEANCHE TANTO OCCULTA)!"

DA FACEBOOK:
Gigi Rizzi: " DOBBIAMO TUTTI LEGGERE IL BLOG DENUNCIA DELLA FAMIGLIA GANDINI, CERTE VERITA' NON POSSONO ESSERE IMPUNEMENTE NASCOSTE!"

LINK ai Post in Riferimento:

giovedì 26 settembre 2019
PREFETTO CESARE FERRI: TUTTO IL MALE DELLE PREFETTURE, INFERTO DA INTERE GENERAZIONI, CONTRO LA FAMIGLIA GANDINI DI FERRARA!



lunedì 22 febbraio 2016
MINISTERO DELL'INTERNO, PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI E UNA FAMIGLIA FERRARESE PERSEGUITATA DALLO STATO. ECCO LE PROVE DELLA DITTATURA!

 

mercoledì 4 giugno 2014
IL MEMORIALE DEI FRATELLI GANDINI: NOI I DEPORTATI DELLO ZOO DI FERRARA!
https://famigliagandini.blogspot.com/2014/06/il-memoriale-dei-fratelli-gandini-noi-i.html



venerdì 24 aprile 2015
COMPLOTTO DI STATO CONTRO LA FAMIGLIA GANDINI di Ferrara!
http://famigliagandini.blogspot.it/2015/04/complotto-di-stato-contro-la-famiglia.html

sabato 18 gennaio 2014
LA MAFIA, DA SEMPRE, DISTRUGGE L'ITALIA E GLI ITALIANI. MA, QUANTO GLI ITALIANI HANNO CONTRIBUITO A ROVINARLA?!
http://famigliagandini.blogspot.it/2014/01/la-mafia-da-sempre-distrugge-l-e-gli.html



giovedì 12 marzo 2015
LO STATO DEI "DIRITTI": L' ITALIA?
http://famigliagandini.blogspot.it/2015/03/lo-stato-dei-l-italia.html

















                       



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